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ANZIANI: CHI SE NE RICORDA?

La riforma dell'assistenza agli anziani non autosufficienti In Italia gli over 65 (più di 65 anni) sono oggi poco meno di 14 milioni, il 23,2% della popolazione. A Mirano la percentuale cresce a 25,9% e nella città di Venezia raggiunge il 28,1%. Si calcola che circa un terzo di questi sia bisognoso di assistenza e cure per malattie o anche solo per la naturale perdita delle capacità motorie e/o mentali. Un milione circa sono non autosufficienti e sono assistiti dalle famiglie, 1 milione e 300 mila circa vivono da soli e 280 mila sono ospitati nelle Case di riposo. Si prevede che nel 2030 esploderà la “bomba dell’invecchiamento” con circa 6 milioni di anziani non autosufficienti a fronte della decrescita demografica che sembra inarrestabile.

"Se il nuovo Parlamento non approverà questo disegno di Legge il sistema esploderà. Il Disegno di legge delega per questa riforma è stato approvato nell'ultimo Consiglio dei ministri dal governo Draghi il 10 ottobre, dopo un lungo confronto tra il governo e associazioni, in particolare il “Patto per la non autosufficienza” che raggruppa ben 52 organizzazioni, dalla Caritas a quella per Alzheimer e Parkinson. Se il nuovo Parlamento non approverà questo disegno di Legge il sistema esploderà. C’è tempo fino al 31 marzo 2023 pena la decadenza. Nell campagna elettorale solo i democratici avevano parlato della riforma. Adesso il nuovo primo ministro Giorgia Meloni, nel discorso di insediamento alle Camere, ha accennato alla “alleanza intergenerazionale che abbia nella famiglia il suo pilastro e rafforzi il legame che unisce le generazioni, i figli con i nonni e i giovani con gli anziani che vanno protetti, valorizzati e sostenuti perché rappresentano le nostre radici e la nostra storia”.

La riforma migliorerebbe la qualità delle cure a domicilio, senza però trascurare le strutture di ricovero. Previsto di riunire le diverse prestazioni in “Progetti assistenziali individualizzati” (PAI), di sostenere le famiglie che si prendono cura dei nonni, non più abbandonate a sé stesse come adesso, costrette a ricorrere all’assistenza “privata” con badanti di fortuna. Verrà creato un “Punto Unico di Accesso” (PUA) per aiutare le famiglie ad ottenere tutti i servizi senza dovere perdersi nelle pratiche amministrative, girovagando tra Asl, Inps, Comuni e Regione. La legge delega prevede poi di sostituire l’indennità di accompagnamento (oggi 525 euro per gli invalidi civili) con la «Prestazione universale per la non autosufficienza» data a tutti ma con importi diversi in base all’effettivo bisogno di assistenza e prevedendo anche la possibilità di scegliere tra prestazione monetaria o servizi alla persona che verrebbero incentivati e potenziati Facciamo sentire ai parlamentari del nostro territorio, di qualsiasi colore siano, che ci aspettiamo la rapida approvazione di questo Disegno di Legge entro il 31 marzo 2023.