CIBI SINTETICI... SARA’ QUESTO IL FUTURO??
Quanti di voi hanno sentito parlare recentemente,
di cibi sintetici?? La Coldiretti, lo scorso ottobre, ha
portato alla ribalta questo argomento che sempre
più viene discusso dall’opinione pubblica. Vediamo
di dare qualche delucidazione in merito. La scienza
recentemente sta approfondendo degli studi in merito
alla produzione di cibi ottenuti in laboratorio,
con il metodo della riproduzione delle cellule.
In che modo?? Facendole riprodurre grazie all’utilizzo
di un Bioreattore che svolge al suo interno,
una reazione chimica prodotta da microrganismi.
Mescolando acqua, batteri, anidride carbonica e
per mezzo dell’elettrolisi, si ottiene una polvere che
per il 50% è composta da proteine, per il 25% da
carboidrati. Da questa si può ottenere cibo da laboratorio.
Il metodo è stato sperimentato in Finlandia
e per ora la comunità europea non ha ancora dato il
via libera alla sperimentazione. Dietro a tutto ciò ci
sono delle lobby molto ricche, che stanno investendo
fior fior di milioni di euro per portare avanti questa
sperimentazione, ovviamente non investono se
non avranno un giusto ritorno economico. In futuro
pertanto ci si dovrà abituare a mangiare prodotti
ottenuti in laboratorio??? Speriamo di no perché
tutto questo rappresenta un grosso problema per il
sistema. Risulta infatti molto costoso produrre con
questo metodo, oltre ad essere ancora fortemente
inquinante, molto più di quello che sostengono i diretti
interessati. Affermano infatti che l’agricoltura
inquina, dimenticandosi forse che l’inquinamento
è cresciuto nel mondo, soprattutto a causa dello
sviluppo tecnologico e al benessere creato, che ha
portato ad un ottimo tenore di vita ma a discapito
dell’ambiente stesso. La produzione di cibo sintetico
rappresenta una minaccia per la biodiversità
del pianeta e non dà ancora garanzie per la salute
dell’uomo.
La Coldiretti ad ottobre si è da subito mobilitata per sensibilizzare l’opinione pubblica, raccogliendo firme dalla popolazione e inviando comunicazioni agli amministratori del territorio, ad ogni loro livello. Con lo scopo che si sappia ciò che sta succedendo. E in pochissimi giorni sono state raccolte oltre 200.000 firme di cittadini contrari a questo sistema (ad oggi abbiamo superato le 500.000). Fortunatamente il governo ha emesso sin da subito dei provvedimenti per impedire che anche in Italia venissero avviate sperimentazioni di questo tipo, considerate ancora troppo rischiose per la salute dell’uomo e per l’economia delle nostre aziende agricole. Chi ne soffrirà non sarà solo l’uomo, ma tutto il sistema. Basti pensare a quante aziende agricole dovranno chiudere se la produzione del cibo verrà fatta in laboratorio e non più per mezzo di ciò che ci offre la natura. Ne subirà un drastico calo anche il sistema industria, quella chimica, quella legata ai trasporti ecc… perché l’agricoltura, essendo il Primo Settore, va ad “alimentare” anche tutti gli altri settori, mettendo in moto il sistema economico che abbiamo creato. Siamo i primi a dire che si dovranno ridurre le emissioni in atmosfera, se vogliamo salvaguardare il pianeta, ma non iniziamo certo dal cibo. L’Italia è famosa per la qualità che ne produce e la nostra cucina è riconosciuta in tutto il mondo per qualità. Non distruggiamo ciò che di funzionale e genuino abbiamo.
La Coldiretti ad ottobre si è da subito mobilitata per sensibilizzare l’opinione pubblica, raccogliendo firme dalla popolazione e inviando comunicazioni agli amministratori del territorio, ad ogni loro livello. Con lo scopo che si sappia ciò che sta succedendo. E in pochissimi giorni sono state raccolte oltre 200.000 firme di cittadini contrari a questo sistema (ad oggi abbiamo superato le 500.000). Fortunatamente il governo ha emesso sin da subito dei provvedimenti per impedire che anche in Italia venissero avviate sperimentazioni di questo tipo, considerate ancora troppo rischiose per la salute dell’uomo e per l’economia delle nostre aziende agricole. Chi ne soffrirà non sarà solo l’uomo, ma tutto il sistema. Basti pensare a quante aziende agricole dovranno chiudere se la produzione del cibo verrà fatta in laboratorio e non più per mezzo di ciò che ci offre la natura. Ne subirà un drastico calo anche il sistema industria, quella chimica, quella legata ai trasporti ecc… perché l’agricoltura, essendo il Primo Settore, va ad “alimentare” anche tutti gli altri settori, mettendo in moto il sistema economico che abbiamo creato. Siamo i primi a dire che si dovranno ridurre le emissioni in atmosfera, se vogliamo salvaguardare il pianeta, ma non iniziamo certo dal cibo. L’Italia è famosa per la qualità che ne produce e la nostra cucina è riconosciuta in tutto il mondo per qualità. Non distruggiamo ciò che di funzionale e genuino abbiamo.